Questi due sistemi sono i principali riferimenti internazionali per la classificazione dei disturbi mentali:
ICD-11 (International Classification of Diseases, 11ª edizione)
Redatto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)
Include tutti i tipi di malattie, non solo mentali
Il capitolo 6 è dedicato ai disturbi mentali, comportamentali e del neurosviluppo
Adotta un approccio più flessibile e dimensionale, con enfasi sul funzionamento e sulla gravità dei sintomi
DSM-5 (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, 5ª edizione)
Pubblicato dall’American Psychiatric Association (APA)
Si concentra esclusivamente sui disturbi mentali
Fornisce criteri diagnostici dettagliati per oltre 370 disturbi
Include anche un modello alternativo per i disturbi di personalità basato su tratti e funzionamento
Questi strumenti aiutano a valutare il funzionamento globale della persona, andando oltre la diagnosi:
Strumento | Descrizione |
---|---|
EuropASI (European Addiction Severity Index) | Valuta la gravità della dipendenza in diverse aree: uso di sostanze, salute fisica e mentale, situazione legale, lavoro, relazioni familiari e sociali. |
SCL-90-R (Symptom Checklist-90-Revised) | Questionario autovalutativo che misura la presenza e l’intensità di 90 sintomi psicologici su 9 dimensioni (ansia, depressione, somatizzazione, ecc.). |
GAF (Global Assessment of Functioning) | Scala da 0 a 100 che valuta il funzionamento psicologico, sociale e lavorativo globale. È stata usata nel DSM-IV ma non è più presente nel DSM-5. |
WHODAS 2.0 (WHO Disability Assessment Schedule) | Strumento dell’OMS che misura il funzionamento e la disabilità in 6 aree della vita quotidiana (mobilità, relazioni, attività, partecipazione sociale, ecc.). È coerente con il modello ICF (International Classification of Functioning). |