Si chiamava Marco, e da quel giorno cominciò a visitare la biblioteca con regolarità. Non si trattava solo di libri: c'era un'energia tra loro, un silenzioso scambio che cresceva ad ogni incontro. Marco, pur essendo introverso e un po' misterioso, si fidava di Elena come se la conoscesse da sempre, mentre lei, pur mantenendo il suo solito riserbo, sentiva una connessione che le era difficile definire.
Ogni volta che Marco arrivava, portava con sé un sorriso appena accennato e una nuova richiesta di lettura. La loro conversazione non riguardava solo la letteratura, ma anche la vita, i sogni, le paure. Elena scoprì che Marco era uno scrittore, che aveva passato anni a cercare la sua voce senza mai riuscire a trovarla. Scriveva, ma non riusciva a pubblicare nulla. Elena, dal canto suo, raccontò a Marco della sua passione per i libri, della sua scelta di vivere tra le pagine, dove si sentiva al sicuro, lontana dalle difficoltà del mondo.
A poco a poco, tra una risata e una discussione su un autore che entrambi amavano, l'intesa crebbe. Marco cominciò a leggere alcuni dei suoi scritti ad Elena, chiedendo il suo parere. Le sue parole erano piene di emozioni, ma anche di dubbi, come se avesse paura che nessuno potesse capire la profondità del suo cuore. Elena, ascoltandolo, si sentiva come una lettrice che sfogliava le pagine di un libro che parlava proprio di lei.