Nonostante le difficoltà, Elena e Marco continuarono a vedersi ogni giorno, ma le cose erano cambiate. La distanza emotiva che avevano vissuto prima sembrava più sfumata, ma quella di Marco, legata al suo passato, restava presente. Elena sapeva che doveva essere paziente. L'amore che c’era tra di loro non sarebbe bastato da solo per cancellare le cicatrici che Marco portava dentro di sé.
Una mattina di luglio, quando il caldo aveva già invaso la città, Marco le chiese di accompagnarlo in un viaggio. Un piccolo viaggio, un ritorno al luogo che lui aveva lasciato anni prima: la vecchia casa sulla collina dove aveva vissuto con Isabella.
"Voglio portarti lì", disse Marco. "Forse è ora di affrontare quel passato, di metterlo finalmente a posto."
Elena non esitò. La sua risposta fu un sorriso e un sì senza riserve.
Arrivarono sulla collina al tramonto. La vecchia casa era come un fantasma, avvolta dal silenzio e dalla polvere degli anni. Marco si fermò davanti alla porta, guardando la casa con occhi che parlavano di dolore e di speranza. Elena si avvicinò a lui e gli prese la mano.
"Non devi fare tutto da solo, Marco", disse lei, "Io sono qui."
Con un respiro profondo, Marco fece il primo passo verso la porta. Dentro, nulla era cambiato: le stanze erano ancora piene di ricordi, di risate, di sogni. Ma stavolta, Elena era al suo fianco, pronta ad affrontare con lui quello che doveva ancora essere lasciato andare.
Dopo ore passate a camminare per la casa e a ripercorrere la loro storia, Marco capì che Isabella non era la causa della sua sofferenza. Era il suo stesso timore di non poter più amare. Si liberò del passato, accettandolo senza negarlo.
Quando lasciarono la casa, Marco e Elena sapevano che nulla sarebbe stato come prima, ma era il momento di costruire qualcosa di nuovo. Un nuovo capitolo, un nuovo inizio.
La biblioteca era ancora il loro rifugio, ma ora, oltre ai libri, avevano anche il coraggio di scrivere insieme una storia che apparteneva solo a loro.