Era una giornata di inizio autunno, il cielo grigio e le foglie che cominciavano a danzare al ritmo del vento. Elena, una giovane bibliotecaria, stava sistemando i libri nella sezione di letteratura contemporanea, quando un rumore la distolse dalla sua routine quotidiana. La porta della biblioteca si aprì con un cigolio e, per un attimo, il silenzio ovattato di quel piccolo rifugio di libri fu rotto dal suono dei passi di un estraneo.
L'uomo che entrò non era il tipo che ci si aspetta di trovare in una biblioteca. Alto, con una giacca di pelle nera e un'aria di chi ha vissuto molte storie, sembrava fuori posto, come un capitolo di un romanzo che non si sarebbe mai dovuto leggere. I suoi occhi scuri incontrarono quelli di Elena per un istante, e in quel breve scambio lei percepì qualcosa che non riusciva a spiegare: un'energia, una scintilla di curiosità.
"Mi scusi, sto cercando un libro di poesia", disse lui, con una voce che sembrava venire da lontano, come se ogni parola fosse stata macerata dal tempo.
Elena, sorpresa dalla sua domanda – rara per i giovani che frequentavano la biblioteca – rispose istintivamente: "Forse posso aiutarla. Seguimi."