Nelle opere letterarie spurie, di norma, vengono inserite: gli “Epigrammi”, una decina tra gli oltre settanta pervenuteci sotto il nome di Seneca nella cosiddetta “Anthologia Latina”; l’”Octavia” che, a differenza delle altre tragedie/cothurnatae di argomento greco, è una praetexta, ossia una tragedia di argomento romano, giunta a noi interamente conservata e sino ad oggi considerata un’opera non senecana perché appunto unica nel suo genere. L'"Octavia" vede come protagonisti lo stesso Seneca e Nerone. Nerone ripudia e condanna a morte la moglie Ottavia mentre Seneca tenta di consigliargli la clemenza. Alla fine dell’opera, il fantasma di Agrippina allude alle circostanze di morte dell’imperatore.