La condizione della donna nel corso dei secoli ha subito svariati cambiamenti, in quasi tutti i tempi e paesi essa è stata sottoposta nelle società del passato a un trattamento meno favorevole di quello riservato all’uomo, sia dal punto di vista giuridico, economico, civile tanto da rimanere esclusa da tutta una serie di diritti e di attività sociali. Messa ai margini della società stessa.
E la storia ci insegna che a differenza delle civiltà arcaiche, nelle quali la donna era regina della famiglia e potente nella comunità perché generava la vita, nell’antica Grecia il suo ruolo mutò radicalmente. I grandi filosofi come Platone, Pitagora o Euripide la consideravano ignorante, inferiore, incompleta e soggetta alla potestà del padre per poi passare, dopo il matrimonio, alla potestà del marito. Un oggetto sul quale si aveva il possesso.
E così in epoca romana era sempre la donna quella figura del nucleo familiare sulla quale incombevano i compiti del mantenimento dei figli e della casa mentre le scelte erano sempre affidate all’uomo. Solo le mogli dei grandi imperatori erano artefici nella vita politica, di conseguenza potenti e libere.
Così nel Medioevo ma anche nel mondo cristiano la figura femminile aveva pochi diritti. Solo grazie al lavoro divennero più libere. Non erano più confinate in casa e sottomesse, le contadine lavoravano nei campi, le artigiane nella bottega del marito.
Così andando avanti con il tempo, in Italia nel 1946 arrivarono i primi riconoscimenti: le donne votarono per la prima volta, nel 1948 la Costituzione stabilì l’uguaglianza tra i sessi e nel 1975 una legge decretò la parità di diritti tra marito e moglie. La donna oggi è lavoratrice e cittadina, non può più quindi sottostare al potere dell’uomo e la sua forza lavoro, da sempre esistita nella storia, ma non sempre riconosciuta, oggi ha un importante peso in piena società industrializzata, soprattutto da un punto di vista economico e produttivo. La donna di oggi riesce ad essere lo specchio del passato, ma anche la proiezione nel futuro.
Purtroppo la stessa emancipazione non è avvenuta nel mondo islamico in cui le donne sono ancora sottoposte all’autorità del padre, dei fratelli, del marito; Dunque la strada verso la parità dei sessi riamane ancora lunga e tortuosa. Tuttavia i progressi fatti nel mondo occidentale lasciano ben sperare che un giorno le donne di tutto il mondo possano finalmente avere gli stessi diritti dell’uomo e pari dignità e riconoscimento sociale.