Gli organismi denominati protisti sono le forme più semplici del dominio Eukarya (eucarioti). Possono essere fotosintetici (come le alghe) o eterotrofi, unicellulari o pluricellulari.
I ciliati si chiamano così a causa delle numerose ciglia che li ricoprono funzionali al movimento. Si distinguono per le forme complesse e per la presenza di un macronucleo che coordina le attività cellulari e da 1 a 80 micronuclei che coordinano il comportamento sessuale. Sono per lo più eteretrofi.
Le amebe sono caratterizzate da estensioni della superficie cellulare che cambiano continuamente e in cui riversano il citoplasma per spostarsi. Tali estensioni sono chiamate pseudopodi lobati. Sono eterotrofe.
I foraminiferi sono protisti fotosintetici acquatici riconoscibili dal guscio esterno in carbonato di calcio.
I radiolari sono anch'essi fotosintetici acquatici e si riconoscono dagli pseudopodi rigidi e sottili e gli endescheletri silicei (dalla consistenza vetrosa).
I dinoflagellati possono essere o simbionti fotosintetici o parassiti di organismi marini, sono riconoscibili grazie ai due solchi e ai due flagelli.
Le diatomee sono autotrofi privi di flagelli riconoscibili dalle complesse decorazioni del rivestimento siliceo. Particolare il fatto che possono riprodursi sia per scissione binaria che per via sessuata.
Gli sporozoi sono parassiti dotati di un complesso apicale ( un insieme di organuli ammassati sulla punta) che utilizza per penetrare cellule ospiti.
I tripanosomi sono parassiti responsabili di gravi malattie come la malattia del sonno, la leishmaniosi e la malattia di Chargas.
I parassiti privi di mitocondri hanno perso i mitocondri nel corso dell'evoluzione a causa del loro stato di parassitismo che rendeva la presenza di questi superflua.
Gli oomiceti e i funghi mucillaginosi sono protisti simili ai funghi. I primi sono muffe d'acqua saprofite o decompositori terrestri che provocano malattie alle piante. Gli altri possono essere plasmoidiali o cellulari: nella prima forma sono masse di citoplasma priva di pareti, con numerosi nuclei che forma una rete di filamenti sul substrato detta plasmodio, in condizioni sfavoreli possono trasformarsi in corpo fruttifero che produce spore; nella seconda hanno una struttura ameboide e in condizioni sfavorevoli si aggragano a formare uno pseudo plasmodio che forma un corpo fruttifero peduncolato.
Le alghe brune sono fotosintetiche pluricellulari acquatiche che s'incollano fra loro e alle rocce grazie all'acido alginico. La colorazione è dovuta alla clorofilla e alla fucoxantina nei cloroplasti.