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La Foresta pluviale tropicale

Le foreste pluviali tropicali sono un tipo di foresta pluviale localizzate nella fascia equatoriale della Terra. Sono comuni in: Asia, Australia, Africa, Sud America, America Centrale, Messico meridionale e in numerose isole del Pacifico.[1] Rappresentano il bioma terrestre con la massima biodiversità, dato che ospitano da sole circa una metà delle specie viventi animali e vegetali terrestri.

Alcuni autori distinguono tra "foresta pluviale equatoriale" e "foresta pluviale tropicale"[3]; secondo essi, la prima è localizzata in corrispondenza dell'equatore ed è caratterizzata da una maggiore ricchezza di specie rispetto alla seconda, tipica di latitudini prossime ai tropici. In questa voce, invece, i due tipi suddetti sono trattati insieme. Secondo gli autori della lista Global 200 del WWF, che propone anche un classificazione dei biomi terrestri, la foresta pluviale tropicale è compresa nel bioma delle "Foreste pluviali di latifoglie tropicali e subtropicali", in cui sono incluse anche le foreste pluviali equatoriali e le foreste pluviali temperate di altri autori.

 

Le foreste pluviali tropicali hanno uno scarso sottobosco, in quanto la luce del Sole difficilmente raggiunge il livello del suolo. Questo rende più agevole il movimento nella foresta per uomini e animali. Quando il tessuto forestale è interrotto a causa di abbattimenti o eventi naturali, il suolo è rapidamente colonizzato da piante pioniere e da un fitto intreccio di liane e giovani alberi; questa vegetazione secondaria è chiamata giungla, per la sua forte somiglianza con questo bioma.

Le foreste pluviali tropicali sono considerate "la più grande farmacia del pianeta" in quanto circa un quarto dei principi attivi impiegati in farmacologia deriva da vegetali.

 

Il clima della foresta pluviale tropicale fa parte del clima equatoriale caratterizzato da stabilità per tutto l'anno e assenza di variazioni stagionali. La temperatura media è costante e l'escursione termica annuale si mantiene entro i 2-3 gradi. Alto è il livello di umidità relativa e consistenti sono le precipitazioni piovose sotto forma di rovesci e temporali. L'insieme di tutti questi fattori climatici favorisce lo sviluppo della vegetazione rigogliosa in essa presente.

 

Le grandi foreste pluviali ospitano più specie o popolazioni di tutti gli altri biomi messi insieme. Circa l'82% della biodiversità conosciuta è rilevabile nelle foreste tropicali.[7] Le fronde degli alberi - si innalzano fino a 50 - 85 metri dal suolo della foresta. La materia organica cade al suolo e si decompone rapidamente a causa della temperatura e dell'umidità, in un rapido ciclo dei nutrienti.

 

Le foreste pluviali sono caratterizzate da abbondanti precipitazioni. Il suolo è quindi spesso povero di nutrienti dilavati dalle piogge torrenziali, mentre la rapida decomposizione della materia organica da parte dei batteri impedisce l'accumulo di strati di humus. L'alta concentrazione di ossidi di ferro e alluminio produce il caratteristico colore rosso del suolo. In aree di più recente formazione geologica, come nel caso di terreni di origine vulcanica, il suolo tropicale può risultare più fertile, così come nel caso della foresta inondata, in cui la piena annuale deposita un fertile strato di limo.

 

Le foreste tropicali sono soggette a un intensivo taglio e alla conseguente deforestazione, soprattutto nel ventesimo secolo, che ha visto la superficie delle foreste ridursi quasi della metà.

 

La gran parte delle specie vegetali, di insetti, e di microorganismi ancora non sono stati scoperti e catalogati dagli scienziati.[senza fonte] Le foreste pluviali tropicali sono anche chiamate "i polmoni della terra," ma questa definizione non ha una reale base scientifica, in quanto le foreste sono considerate neutrali dal punto di vista dell'ossigeno. Alte latifoglie sempreverdi sono le forme dominanti. Gli alberi più alti emergono dal manto forestale e ospitano tra i propri rami una ricca flora di epifite (orchidea, bromelia, muschio, lichene). Il sottobosco in una foresta pluviale è limitato dalla carenza di luce, e consiste prevalentemente in piante, felci e giovani alberi in grado di vivere alla semi oscurità, oltre che dalle liane che catturano la luce arrampicandosi sugli alberi. Nella foresta decidua o semi-decidua, o dove è intervenuto un fattore di disturbo, il suolo è colonizzato da liane e piante pioniere a rapida crescita, e la densa vegetazione è chiamata giungla.

 

Fauna

Gli animali presenti nella foresta tropicale sono molti, fra i più importanti troviamo i pipistrelli e numerose specie di uccelli grandi e piccoli fra i quali pappagalli, colibrì e l'uccello del Paradiso; numerosi serpenti e altri rettili quali le iguane, i camaleonti e i gechi o anfibi come i rospi giganti e le rane; varie specie di scimmie quali il mandrillo, lo scimpanzé, il gorilla e l'orango; i grossi carnivori quali il giaguaro, il leopardo, la tigre. Infine i mammiferi erbivori più noti sono i tapiri.

Le foreste pluviali tropicali sono un tipo di foresta pluviale...
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