La storia della Sicilia è lunga, molto ricca di cultura e piena di interessanti monumenti storici, meravigliosi siti archeologici e memoriali.
I siti archeologici di Agrigento, situati a sud dell'attuale centro cittadino, sono tra i templi greci più antichi e meglio conservati. Mostrano principalmente i resti di Akragas, una delle più importanti città dell'antica Grecia in Sicilia. I templi greci testimoniano le dimensioni, il potere e il periodo di massimo splendore culturale dell'allora città greca.
Nel 1997 l'Unesco ha dichiarato Patrimonio Mondiale la Valle dei Templi per il fatto che Akragas "era una delle più grandi città antiche del Mediterraneo ed è stata conservata in condizioni eccezionali. Questi bellissimi templi hanno reso questo sito tra i più importanti parchi archeologici dell'arte e della cultura greca. "
In Germania, i templi diventarono famosi nel 18 ° secolo, grazie a Johann Wolfgang von Goethe e al suo viaggio in Sicilia.
Selinunte apparteneva nell'antichità a una delle più importanti città greche in Sicilia. Gli insediamenti venivano favoriti dal fatto che il territorio in questa zona risultava essere molto fertile. I siti archeologici di Selinunte si trovano nella provincia di Trapani nel sudovest della Sicilia e sono una destinazione altamente raccomandata.
In questo meraviglioso Parco, potrete ammirare imponenti templi ben conservati, ma anche fortificazioni, necropoli e una straordinaria chiesa paleocristiana, tutto immerso in un bellissimo paesaggio verde con vista sul mare.
La Scala dei Turchi è una delle meraviglie naturali più impressionanti della Sicilia e una tappa obbligata per chiunque voglia vivere la bellezza dell'isola.
La Scala dei Turchi è una formazione rocciosa calcarea sulla costa meridionale della Sicilia, nella Provincia di Agrigento. Questo fenomeno naturale è stato modellato dall'erosione nel corso degli anni e affascina con il suo caratteristico colore bianco, creando un forte contrasto con le acque limpide e blu del Mar Mediterraneo.
Ciò che rende la Scala dei Turchi così unica è la sua forma insolita, che ricorda una gigantesca scala che si getta nel mare. Questa scala
naturale è composta da strati di calcare depositato, modellati nel tempo dal vento e dalle onde. Le forme lisce e arrotondate e il colore bianco radioso della roccia le conferiscono una bellezza quasi surreale.
La denominazione della Scala dei Turchi risale alla storia della Sicilia. Durante il medioevo, l'isola era spesso minacciata dagli invasori, tra cui i pirati saraceni. Si ritiene che questi pirati usassero le scogliere bianche della Scala dei Turchi come punto di riferimento durante le incursioni lungo la costa. Pertanto, la formazione rocciosa fu chiamata Scala dei Turchi
.
Oggi la Scala dei Turchi è una meta turistica popolare per visitatori provenienti da tutto il mondo. Non solo offre uno sfondo spettacolare per fotografi e appassionati di natura, ma offre anche l'opportunità di vivere la bellezza della Sicilia nella sua forma più pura.
Segesta, situata nel nord-ovest della Sicilia, è uno dei siti archeologici più impressionanti dell'isola. La città antica, fondata dagli Elimi, uno dei popoli indigeni della Sicilia, è stata un importante centro culturale per secoli. Oggi i resti di Segesta sono una testimonianza affascinante dell'architettura e della storia antica, che ha resistito per millenni. I visitatori possono esplorare il magnifico Tempio di Segesta e il suggestivo teatro situato in cima alla collina.
La storia di Segesta è strettamente legata ai conflitti tra i Greci e gli Elimi. Nel V secolo a.C., la città ebbe un ruolo chiave nella guerra contro la vicina città greca di Selinunte. Nonostante la presenza greca in Sicilia, Segesta rimase un centro indipendente della cultura elima e si sviluppò come un importante attore politico. Il tempio dorico, che oggi è il simbolo di Segesta, fu costruito intorno al 430 a.C. ma non fu mai completato. Il suo design elegante e le sue dimensioni imponenti lo rendono un capolavoro dell'architettura antica.
L'anfiteatro, costruito nel III secolo a.C., non era solo un luogo per spettacoli teatrali, ma anche un punto d'incontro per assemblee pubbliche. Ancora oggi, durante i mesi estivi, viene utilizzato per rappresentazioni teatrali e concerti, offrendo ai visitatori un'opportunità unica di vivere la cultura antica da vicino.
Nel pittoresco nordovest della Sicilia, immersa tra dolci colline e la costa, si trova la Grotta Mangiapane – un affascinante museo all'aperto che porta i visitatori in un viaggio nel passato. La grotta di Mangiapane, situata nei pressi di Custonaci, è particolarmente ideale per le famiglie: qui la storia prende vita ed è tangibile per bambini e adulti. Non solo lo straordinario panorama naturale colpisce, ma anche l'autentica rappresentazione della vita semplice dei tempi passati rende questo luogo un vero punto culminante della tua vacanza in Sicilia.
La Grotta Mangiapane offre un'esperienza unica per tutta la famiglia. Qui, bambini e adulti possono scoprire un mondo che è quasi dimenticato nella nostra epoca moderna. La grotta, abitata fin dai tempi preistorici, è stata utilizzata per secoli dalla famiglia Mangiapane. Oggi, il museo all'aperto illustra vividamente come vivevano e lavoravano le generazioni passate. Particolarmente emozionanti per i bambini sono le piccole case, le officine e gli antichi strumenti che riportano in vita la vita quotidiana di un tempo. È come entrare in un'altra epoca: un'escursione che trasmette conoscenza in modo ludico e rafforza il senso di comunità.
Il Santuario di Tindari è un'imponente chiesa di pellegrinaggio situata in cima alle scogliere sopra la costa tirrenica. Questa gemma religiosa non è solo un luogo di devozione, ma offre anche una spettacolare vista panoramica sul Mar Mediterraneo azzurro e sulla riserva naturale Laghetti di Marinello.
La storia della "Basilica Santuario di Maria Santissima del Tindari" è avvolta da leggende. La chiesa fu costruita nell'VIII secolo ed è dedicata alla Vergine Maria. Si dice che la statua della Madonna Nera, situata all'interno della chiesa, possieda poteri miracolosi. La leggenda narra che la statua, indubbiamente di origine bizantina, fosse tra i numerosi oggetti d'arte contrabbandati da Costantinopoli durante l'iconoclastia promossa dall'imperatore Leone III nei secoli VIII e IX. Una tempesta costrinse la nave che trasportava la Madonna Nera in legno di cedro a ormeggiare nel porto di Tindari, dove l'equipaggio depositò al sicuro il loro carico nell'abbazia locale. Oggi si trova dietro l'altare con l'iscrizione "nigro sum sed formosa" (Sono nera, ma bella).