Si dice equazione una uguaglianza tra due espressioni verificata solo per particolari valori (detti soluzioni) assegnati alle variabili (incognite) in essa contenute.
3x + 2= 7
↓ ↓
1° membro 2°membro
Risolvere un'equazione significa determinare l' insieme delle soluzioni S, ossia l'insieme di quei particolari valori che, assegnati alle variabili, soddisfano l'equazione trasformandola in uguaglianza. Si noti che, a priori, data un'equazione, non sappiamo se esistono soluzioni.
Potrebbe anche succedere che, risolvendola, si scopra che essa è soddisfatta per qualsiasi valore dell'incognita: in questo caso, scopriamo a posteriori, che l'equazione data era in realtà un'identità.
Un'equazione si dice:
• determinata, se ammette un numero finito di soluzioni (ad esempio, quella di prima: 5x-3=4x+1)
• indeterminata, se ammette infinite soluzioni (ad esempio: 2x+1=2x+2-1)
• impossibile, se non ammette soluzioni (ad esempio: x+1=x-1).
ossiamo distinguere le equazioni in:
- numeriche (se, oltre all'incognita, vi figurano solo numeri);
- letterali (se, oltre all'incognita, vi figurano altre lettere, che hanno il ruolo di costanti);
- intere (se non ci sono frazioni o, nel caso ci fossero, se l'incognita non compare in nessun denominatore)
- fratte (se, al contrario, compare in almeno un denominatore)
- razionali (se l'incognita non figura sotto il segno di radice)
- irrazionali (se, al contrario, compare sotto il segno di radice; anche qui, come sopra: se vedete radici, non è detto che l'equazione sia irrazionale. Dipende se sotto una o più di quelle radici vi compare l'incognita).
Un'equazione algebrica si dice ridotta a forma normale (FN) se il primo membro è un polinomio ridotto e il secondo membro è zero. Per polinomio ridotto si intende un polinomio in cui non compaiono monomi simili.
Si dice grado di un'equazione ridotta a FN il grado del polinomio che si trova a primo membro dell'equazione (ovvero, il grado massimo con cui compare l'incognita).