Esplorazione di Saturno
Saturno è l'ultimo dei pianeti del Sistema Solare noto fin dall'antichità. Le sue prime osservazioni strumentali risalgono al 1610, quando Galileo Galilei con il suo telescopio si rese conto con sorpresa che il Saturno era formato da tre strani "corpi", un pianeta centrale affiancato da due grandi lune o strane "orecchie": fu l'astronomo olandese Christiaan Huygens a comprendere correttamente che si trattava di un anello in orbita intorno al pianeta.
La prima sonda a visitare Saturno fu Pioneer 11 nel 1979, seguita dalle sonde Voyager nel 1980-81. La sonda Voyager 1 in particolare permise di fare delle osservazioni ravvicinate di Titano, sacrificando la sua possibilità di proseguire il viaggio verso Urano e Nettuno.
La prima sonda a entrare in orbita intorno a Saturno fu la Cassini nel 2004: la navicella era dotata anche una sonda di discesa, Huygens, che venne fatta scendere su Titano nel 2005, fornendo le prime immagini dall'interno della fitta atmosfera e della superficie del satellite. La sonda Cassini terminò la sua missione nel 2017, precipitando in maniera controllata verso il pianeta.
Le prossime iniziative proposte per l'esplorazione di Saturno sono le future missioni SPRITE (Saturn PRobe Interior and aTmospheric Explorer) per l'analisi dell'atmosfera del pianeta, e Dragonfly, il cui obiettivo è far volare un drone sulla superficie di Titano.