Alla base del promontorio sulla cui cima sorge il santuario è possibile ammirare la riserva naturale dei Laghetti di Marinello, piccole piscine d'acqua che il mare crea insinuandosi nella baia sabbiosa e che sono raggiungibili a piedi dalle spiagge di Oliveri. Dalla cima del colle si vede, inoltre, il cosiddetto “mare secco”, un tratto di spiaggia arenosa a cui è legata una particolare leggenda. Secondo quanto narra la leggenda, una donna, venuta ad adorare la Vergine per ringraziarla di aver guarito la figlia gravemente ammalata, rimase delusa alla vista del suo colorito scuro: “Sono venuta da lontano per vedere una più brutta di me!”. Improvvisamente, però, la sua bambina precipitò dalla cima del colle. La madre, allora, si mise a pregare intensamente: “Se siete voi la miracolosa Vergine che per la prima volta avete salvato mia figlia, salvatela una seconda volta”. Fu allora che il miracolo si compì: per volere e grazia della Madonna, la bambina precipitata si trovò tranquilla a giocare in un piccolo arenile formatosi nel mare sottostante. Un marinaio, poi, la restituì sana e salva alla madre, che esclamò con grande commozione: “Veramente voi siete la grande Vergine miracolosa!”.
Se ci si affaccia dal Santuario, quindi, i nostri occhi saranno pervasi da un panorama mozzafiato, costituito dai laghetti miracolosi e salvifici che, circondati dalla sabbia, si formarono in quel giorno in merito alla grazia della Madonna.
Una vasta molteplicità di fedeli, ogni anno, si inchina dinanzi alla Vergine pietosa, speranzosa in una sua grazia. Le celebrazioni in onore della Madonna, precedute dalla novena di preparazione, culminano, come da tradizione, nella Solenne Processione della sera del 7 settembre e nel Pontificale del giorno 8, durante il quale avviene l’offerta della lampada votiva. La festa della Madonna di Tindari, come da consuetudine, è preceduta dal pellegrinaggio dei fedeli che, muniti di torce, tanta fede e buona volontà, si incontrano per le strade incamminandosi verso il Santuario, per radunarsi attorno al Simulacro della Vergine e invocarla con acclamazioni o in silenzio, per sciogliere un voto o formulare seri propositi. I fedeli, per giungere al Santuario, percorrono un antico sentiero denominato “Coda di Volpe” (nel dialetto locale “Cuda ‘a vuppi”). Il sentiero, lungo circa 1 Km, è prevalentemente in salita, con alcuni punti abbastanza ripidi, e rappresentava in passato la via preferenziale utilizzata sin dall'antichità per collegare l’area portuale di Marinello con l'antica città di Tyndaris. Migliaia di persone si ritrovano, dunque, accomunate da un unico puro e profondo sentimento.
Sitografia: TypicalSicily.it; IlSicilia.it; Siciliainfesta.com; Associazionepfm.it.