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Inquinamento Atmosferico

L'inquinamento atmosferico

L'Inquinamento atmosferico è una forma di inquinamento ovvero l'insieme di tutti gli agenti fisici, chimici e biologici che modificano le caratteristiche naturali dell'atmosfera terrestre.

Le cause dell'inquinamento atmosferico possono essere distinte in naturali o antropiche:

  • fonti naturali: vulcani (SO2), incendi (PM10), ghiaioni (amianto), processi biologici (allergeni);
  • fonti antropiche: traffico veicolare, riscaldamento domestico, industrie e attività artigianali, veicoli off road (treni, trattori, veicoli da cava ecc.), agricoltura e altre attività.
L'inquinamento atmosferico L'Inquinamento atmosferico è una forma di inquinamento ovvero...

I principali effetti che gli inquinanti provocano nell'ambiente sono l'effetto serra, e le piogge acide poi naturalmente comportano anche altri problemi come il buco dell'ozono ed altri problemi meno visibili sulla flora e fauna.

  • Effetto serra: è un fenomeno climatico che consiste nel riscaldamento degli strati inferiori dell'atmosfera, per effetto della schermatura che offrono alcuni gas in essa contenuti (gas serra), questi ultimi risultano trasparenti alle radiazioni di lunghezza d'onda più corta ed opachi a quelle con lunghezza d'onda più ampia, questo fa sì che le radiazioni con lunghezza d'onda minore riescano ad attraversare questi gas arrivando alla superficie terrestre, dove vengono in parte assorbite ed in parte riflesse; la parte assorbita viene rilasciata sotto forma di infrarossi che hanno una lunghezza d'onda maggiore e quindi rimangono intrappolati dai gas serra. L'aumento dell'effetto serra in seguito alla rivoluzione industriale è stato causato soprattutto dall'immissione di Co2 fossile in atmosfera;

Da precisare il fatto che l'effetto serra è in gran parte causato da sostanze non inquinanti, soprattutto dal vapore acqueo. Di per sé non è un fenomeno negativo perché senza di esso la superficie terrestre si presenterebbe con una temperatura media inferiore ai -18 °C invece degli attuali +15 °C, ma può diventare dannoso nel caso si continui ad emettere gas serra in modo incontrollato (gas serra regolamentati dal protocollo di Kyoto: CO2, CH4, N2O, PF, HCF, SF6).

  • Piogge acide: l'acqua piovana di norma ha un pH di circa 5,5 quindi leggermente acida a causa della presenza di anidride carbonica (CO2) che forma acido carbonico, a causa dell'inquinamento si disciolgono anche biossido di zolfo (SO2) e vari ossidi di azoto che formano rispettivamente acido solforico (H2SO4) ed acido nitrico (HNO3), che abbassano notevolmente il pH formando le piogge acide; le piogge acide hanno un impatto ambientale notevole, i principali effetti sono corrosione dei monumenti, danneggia le foglie delle piante impedendo la fotosintesi, interferisce sullo sviluppo degli embrioni degli animali acquatici, distrugge i batteri necessari alla decomposizione delle sostanze organiche con conseguente accumulo di sostanze tossiche nei fondali e aumentando l'acidità del suolo influenza il tipo di piante che vi possono crescere inoltre favorisce il passaggio in soluzione di metalli pesanti tossici come il mercurio;

 

  • Buco dell'Ozono:è una riduzione ciclica dello strato di ozono stratosferico (ozonosfera) che si verifica, principalmente in primavera,sopra le regioni polari. La diminuzione può arrivare fino al 71% nell'Antartide e al 29% (2011) nella zona dell'Artide. La riduzione dell'ozono indica il generico assottigliamento dell'ozonosfera, una fascia della stratosfera che si è cominciato a studiare e rivelare a partire dalla fine degli anni settanta (stimata intorno al 5% dal 1979 al 1990).La riduzione si verifica principalmente per distruzione catalitica da parte di composti alogenati di fonte antropica (determinabili e convertibili abitualmente in cloro equivalente) che raggiungono la stratosfera, nonostante la densità maggiore dell'aria dei medesimi; per un meccanismo a catena, un atomo di cloro proveniente da dissociazione fotochimica per opera dei raggi solari reagisce con la molecola di ozono prendendone un ossigeno, formando ClO e normale ossigeno molecolare; il primo composto reagisce con altro ozono per ridare un atomo di cloro elementare, propagando così la reazione. Non sono note rilevanti ed equivalenti fonti naturali dei composti destruenti l'ozono, escludendo solo il cloruro di metile che pur essendo l'alocarburo singolarmente più abbondante, in parte di origine naturale, con il 15% ne costituisce solo una porzione ridotta.Lo strato di ozono (O3) funge da filtro per le radiazioni ultraviolette: infatti assorbe del tutto la loro componente UV-C, e per il 90% la UV-B. Gli UV-A non risentono molto dell'atmosfera, ma d'altronde sono poco attivi biologicamente.Quindi la dose di radiazioni UV-B che raggiunge la superficie terrestre dipende inversamente dalla concentrazione di ozono in alta atmosfera. Le radiazioni UV-B possiedono un effetto sterilizzante per moltissime forme di vita, sono dannose per la pelle potendo innescare la formazione di melanomi e altri tumori, e per gli occhi, causare una parziale inibizione della fotosintesi delle piante, con conseguente rischio di abbassamento delle capacità di alimentarsi da parte di tutto l'ecosistema, diminuzione dei raccolti compresa, e distruggere frazioni importanti del fitoplancton che è alla base della catena alimentare marina.

 

I principali effetti che gli inquinanti provocano nell'ambiente sono l'effetto...
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