MODULE
La vita e la predicazione di Gesu'

Lo stato ebraico:dai Persiani ai Greci

Alla fine del VI secolo a.C., gli Ebrei ricostituirono uno Stato in Palestina sotto il dominio persiano, godendo di una certa autonomia. Con la conquista di Alessandro Magno (IV secolo a.C.), la Palestina passò ai Seleucidi, che tentarono l'ellenizzazione del territorio. La ribellione ebraica del 168 a.C. portò alla creazione di uno Stato indipendente, dove vennero proibiti simboli religiosi politeisti, mentre il Tempio di Gerusalemme divenne il centro del culto.

La provincia romana e le sette religiose

Lo Stato ebraico mantenne l'autonomia fino al 63 a.C., quando Roma lo rese uno Stato vassallo. Dal 6 d.C., la Giudea fu incorporata nella provincia di Siria sotto un prefetto romano, mantenendo il Sinedrio come principale assemblea politico-religiosa. Diverse sette religiose emersero tra gli Ebrei: i Farisei, i Sadducei, gli Esseni e gli Zeloti, con posizioni divergenti sui rapporti con Roma.

La vita di Gesù

Gesù nacque a Betlemme tra il 7 e il 6 a.C., durante il regno di Erode il Grande, e crebbe a Nazareth. Intorno ai trent'anni iniziò a predicare una nuova religione, radunando discepoli. Intorno al 26-27 d.C. fu arrestato a Gerusalemme dai sacerdoti del Sinedrio e condannato alla crocifissione sotto il governatore romano Ponzio Pilato. La sua predicazione gettò le basi per una religione mondiale.

Il potenziale politico del messaggio di Gesù

Pur evitando un ruolo politico diretto, il messaggio di Gesù, intriso di speranze messianiche, fu spesso interpretato in chiave politica, specie in una Palestina oppressa dai Romani. Gesù si proclamava il Messia e annunciava l'avvento del "regno del Padre", attirando il favore di alcuni e l'ostilità delle autorità

Cristianesimo ed ebraismo

in origine, il cristianesimo era considerato una setta ebraica. Le principali differenze sorsero col tempo: i cristiani non riconoscevano l'idea di un "popolo eletto" e gli Ebrei non accettavano Gesù come figlio di Dio. Queste divergenze portarono il cristianesimo a distinguersi dall'ebraismo.

 

Lo stato ebraico:dai Persiani ai Greci Alla fine del VI...

Le prime fonti cristiane e la diffusione del cristianesimo

Le notizie sulla vita e sulla dottrina di Gesù furono trasmesse dai suoi seguaci, noti come apostoli. I Vangeli, attribuiti a Matteo, Marco, Luca e Giovanni, raccolsero questi proprio insegnamenti. Nonostante la clandestinità iniziale, il cristianesimo si diffuse rapidamente grazie all'opera missionaria degli apostoli, in particolare Paolo.

"L'apostolo dei gentili"

Paolo, un ebreo cittadino romano convertito al cristianesimo, divenne uno dei maggiori diffusori della nuova religione. Nei suoi viaggi (46-61 d.C.) fondò comunità cristiane e scrisse lettere in greco per spiegare la dottrina, rendendola universale e accessibile anche ai "gentili" (non ebrei), donne e schiavi.

La struttura delle "chiese" originarie

Le prime comunità cristiane, dette "chiese", erano riunioni spontanee di fedeli guidate da "presbiteri" (anziani) e "vescovi" (sorveglianti). Il battesimo segnava l'ingresso nella comunità, che si finanziava con elemosine. Questa struttura gerarchica contribui alla solidità e diffusione del cristianesimo.

Una organizzazione gerarchica

Le elemosine alimentavano fondi per il sostentamento dei leader religiosi e l'assistenza ai bisognosi. I vescovi erano in contatto tra loro, con un ruolo crescente di quello di Roma, città dove subirono il martirio Pietro e Paolo. Questo favori l'origine del papato.

La composizione sociale delle chiese cristiane

Le prime comunità cristiane erano composte da individui di ceti umili, attratti dall'uguaglianza e dal messaggio di riscatto. Dal II secolo d.C., aumentarono le conversioni tra ceti elevati, inclusi burocrati e militari, che vedevano nel cristianesimo una risposta alla crisi morale del tempo.

Il ruolo della donna e il matrimonio cristiano

Il cristianesimo rivoluzionò il ruolo della donna, riconoscendo pari dignità e diritti nel matrimonio, considerato monogamico e indissolubile. Tuttavia, permanevano contraddizioni, come la subordinazione dell'uomo alla donna. Le donne potevano comunque ricoprire ruoli sociali importanti, come l'assistenza e l'insegnamento della dottrina.

Le prime fonti cristiane e la diffusione del cristianesimo Le...
Next: I rapporti cristiani e romani