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Introduzione al Chunking

 

In quella che è possibile definire la nostra “attività cerebrale” possiamo dividere la memoria in due tipologie differenti: la memoria a breve termine “Working Memory” e la memoria a lungo termine “Long-term memory”.

-Working Memory: per definirla in modo molto semplice, possiamo paragonare quest’ultima ad una lavagna, sulla quale tutto ciò che scriviamo si mantiene per poco tempo. Questo tipo di memoria riesce a contenere un numero molto limitato di informazioni.

-Long-term memory: è possibile immaginarla come un grande magazzino dove vi sono riposti i ricordi e tutte quelle conoscenze e attività che pratichiamo nella vita di tutti i giorni.

Per “Chunking”, invece, si intende quell’attività che la nostra memoria compie per raccogliere informazioni ed unirle in base al significato, facendo quindi collaborare entrambi i tipi di memorie. Nella nostra memoria ci sono tantissimi  "chunk", pacchetti compatti di informazioni. Per antonomasia: possiamo immaginare questi chunk come degli scatoloni che diventano sempre più grandi man mano che qualcuno ci mette qualcosa dentro, quindi, più il chunk è grande, più informazioni vi sono al suo interno. Per esempio, all’interno del chunk “Materiale Scolastico” troviamo le informazioni “libro, quaderno, penna…” e così via. (A destra, unarappresentazione grafica di un Chunk

In conclusione, per ingrandire questi chunk bisogna studiare il mondo che ci circonda in modo tale da ottenere un rapporto equilibrato (Studio/Conoscenza). Di conseguenza, più studiamo, più siamo in grado di fare collegamenti tra le varie informazioni, più i nostri chunk si ingrandiscono.

Einstellung e overlearning

Quando le informazioni presenti nei nostri chunk sono ben consolidate, e quindi conosciamo molto bene l’argomento del quale si sta parlando (o comunque pensiamo di conoscerlo), si parla di Einstellung; ossia: avendo già più che sufficienti informazioni per elaborare una determinata cosa, il nostro cervello durante il Problem Solving tende a fare collegamenti molto saldi con le informazioni che già possediamo, impedendoci quindi di effettuare nuovi collegamenti e trovare soluzioni alternative, magari migliori, di quelle che possediamo già. “Quindi, come evitare ciò?” Per evitare ciò bisogna alternare lo studio di una determinata cosa ad un'altra, evitando così l’overlearning: il sovrapprendimento, che può essere dannoso ai fini del Problem Solving, il quale potrebbe essere limitato solo ad alcune delle nostre conoscenze. Vi è poi anche l’effetto contrario, ossia: quando si crede di conoscere e poter risolvere un determinato problema del quale, in realtà, si sconoscono molte informazioni chiave e non si è quindi capaci di attuarsi nella sua risoluzione; ciò avviene quando si ha un illusione di competenza.

 

 

“Perché è necessario conoscere tutto ciò per risolvere al meglio i nostri problemi?”

Ciò è necessario poiché, conoscendo ciò che vincola i nostri ragionamenti, possiamo raggirare i collegamenti prefissati per scoprire nuovi metodi più efficaci per risolvere i nostri problemi.  

 

-Barresi Mario

  In quella che è possibile definire la nostra “attività...
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