Nonostante la bellezza e la ricchezza naturale dell’Area Marina Protetta Capo Gallo - Isola delle Femmine, questo territorio è costantemente esposto a gravi minacce che mettono in pericolo il suo delicato equilibrio.
Inquinamento marino
Una delle principali emergenze ambientali è rappresentata dai rifiuti, soprattutto plastica, che inquinano il mare e danneggiano gravemente la fauna marina. Tartarughe, pesci e uccelli marini possono ingerire o rimanere intrappolati nei rifiuti. A questo si aggiungono gli scarichi non controllati, che alterano la qualità dell’acqua e compromettono la salute degli ecosistemi.
Turismo eccessivo e poco rispettoso
Il turismo incontrollato è un’altra minaccia concreta. L’ancoraggio selvaggio delle barche danneggia le praterie di posidonia, fondamentali per la vita marina. Inoltre, l’eccessiva presenza di persone può disturbare gli animali, lasciare rifiuti e aumentare l’inquinamento acustico e visivo.
Pesca illegale e sfruttamento eccessivo
La pesca è un’attività tradizionale della zona, ma se praticata senza regole diventa un danno per l’ambiente. La pesca illegale e il sovrasfruttamento delle risorse marine portano alla diminuzione di specie importanti e mettono in crisi l’intero ecosistema.
Effetti del cambiamento climatico
Anche i cambiamenti climatici stanno lasciando il segno: l’innalzamento della temperatura delle acque, l’acidificazione e l’alterazione delle correnti marine influenzano negativamente la sopravvivenza di molte specie, in particolare quelle più sensibili come la posidonia e i coralli mediterranei.
Queste minacce rendono ancora più urgente e fondamentale l’impegno per proteggere questo angolo di Mediterraneo, prezioso non solo per l’ambiente, ma anche per il benessere delle comunità locali e per il futuro delle nuove generazioni.