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Appendice RADICI DI PROGETTO UOMO

RADICI DI PROGETTO UOMO

Il Centro Italiano di Solidarietà è una associazione senza fine di lucro che offre i suoi servizi nello spirito e stile del volontariato nel campo del disadattamento e dell’emarginazione giovanile. Nasce con un piccolo gruppo di volontari raccolti intorno alla figura di don Mario Picchi nel 1967 quando questi era cappellano dei ferrovieri alla stazione Termini di Roma.

Erano anni di grandi aspettative e di grandi contraddizioni, è in questo tempo che inizia quello che poi diventò il fenomeno della tossicodipendenza nel mondo giovanile, ma era anche il tempo in c’erano le lotte di piazza, dove il mondo operaio e il mondo scolastico si univano per tentare, a torto o ragione, di modificare le regole politico-sociali ed economiche vigenti. Erano anni di fermento e che da un lato vedeva una spinta al rinnovamento e una proiezione nel futuro e dall'altra un freno a qualsiasi tipo di cambiamento.

Il Centro Italiano di Solidarietà (Ce.I.S.) e si colloca, nello spirito del volontariato, come una realtà di stimolo, denuncia e proposte concrete nel campo dell’emarginazione giovanile. Nel 1971 il centro si costituisce legalmente come Associazione senza scopo di lucro, dichiarando la sua autonomia dai partiti politici e dalle confessioni religiose.

Gli anni dal 1972 al 1975 assumono una importanza fondamentale nella vita e nelle decisioni operative dell’Associazione, perché la crescente diffusione dell’uso e abuso delle sostanze stupefacenti soprattutto tra i giovani che già vivevano emarginati dal contesto sociale, costringe i volontari a organizzarsi e a studiare questo fenomeno. Quindi il Centro organizza e promuove nelle scuole pubbliche e private, nelle università, nei gruppi parrocchiali, in altre associazioni incontri di studio, dibattiti e tavole rotonde non solo per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema emergente, ma anche per cercare risposte concrete ed operative alla crescente domanda che per veniva dalla piazza. In questo senso il Ce.I.S. crea una rivista, Il Delfino, proprio per facilitare lo scambio e il confronto delle idee non solamente con le persone più vicine ma arrivare ad allargare il più possibile il dibattito.

Nell’autunno del 1976 viene offerta ai volontari la possibilità di fare un viaggio di studio nel nord Europa per conoscere le varie iniziative e istituzioni che operano nel campo e insieme alla partecipazione del primo Congresso Internazionale delle Comunità Terapeutiche celebrato in Svezia, questo diventa un momento molto significativo per il futuro del Centro, perché finalmente si intuisce la possibilità di concretizzare metodologie per formulare risposte risolutive nel campo della tossicodipendenza, chiudendo un periodo di frustrazione e stillicidio di risorse umane e materiali.

Nel 1977, durante il II° Congresso Internazionale delle Comunità Terapeutiche in Montreal (Canada), inizia l’amicizia e la collaborazione con il Daytop Village di New York, che si rivelerà molto fruttuoso per il CeIS. Nel settembre del 1978 il CeIS organizza il III° Congresso Internazionale delle Comunità Terapeutiche in Roma. Questo fatto non è solo un grande momento di sensibilizzazione per tutta la nazione italiana, ma anche un salto qualitativo culturale e scientifico del Movimento delle CCTT e infine un giro di novanta gradi nell’operatività del Centro. Infatti, rinsaldata la collaborazione col Daytop, inizia il 28 gennaio del 1979 in una piccola casa alla periferia di Roma il primo Corso Base di Formazione per operatori di comunità terapeutiche dove un primo nucleo di volontari si preparava per poi portare l’iniziativa in varie città.

Qualche settimana dopo, pur continuando il corso, il gruppo si apre ad accogliere i primi residenti, e nella stessa casa corsisti e residenti vivono la medesima esperienza: nasce così la comunità “S. Andrea”. In questo periodo il programma terapeutico che si sta sviluppando viene denominato Progetto Uomo e da questo momento, soprattutto per merito della Scuola di Formazione “Casa del Sole”, si sviluppa in Italia una rete di programmi terapeutici che si ispirano ai principi del P.U. e si riuniscono nella Federazione Italiana delle Comunità Terapeutiche.

Le radici dirette di P.U. vengono quindi prima di tutto dai valori, dallo stile e filosofia del Volontariato, quindi dal concetto dell’Auto-Aiuto mediato dagli AA, Synanon e lo sviluppo dato alla metodologia della comunità terapeutica dal Daytop Village, infine dall’incontro e collaborazione con Maxwell Jones con le sue idee sull’Apprendimento sociale e sulla Comunità Terapeutica Democratica.

 

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